sabato 29 novembre 2014

#iosostengolapiccolaediotria- TRA EDITORI E LETTORI: L'IMPORTANZA SILENZIOSA DEI DISTRIBUTORI- LIBRI DIFFUSI - I distributori

Intervista a distributori


Buongiorno a tutti. Oggi ascoltiamo la voce di uno degli attori, a volte anche un po’ nell’ombra, del mercato editoriale e della diffusione della cultura: il distributore editoriale. 

E’ qui con noi Valerio Achille Semenzin Responsabile di Libri Diffusi Distribuzione (www.libridiffusi.com) che si occupa della distribuzione delle case editrici segnalate su questo link: http://www.libridiffusi.com/clienti_3.html in tutta Italia ed è presente anche in Svizzera, Romania e Stati Uniti.



1 - Spiegate ai lettori come funziona il vostro lavoro di distributore editoriale
La distribuzione è il tramite tra le librerie e le piccole medio case editrici. Una sorta di “Broker”.

2 – Il vostro lavoro è di fondamentale importanza per l’editoria. Lo differenziate rispetto ad una piccola CE o una big?
Grazie per la “fondamentale importanza”. La grande casa editrice solitamente non si rivolge a un distributore per la diffusione del suo catalogo ma preferisce affidarsi a grossisti di zona. Il piccolo editore invece si rivolge ad agenzie come la mia.

3– In che modo lavorate rispetto alla distribuzione, per i libri in catalogo di una piccola CE o rispetto alla distribuzione di massa di una major? Differenziate il vostro lavoro?
Come detto prima, la distribuzione si rivolge alle piccole medio realtà editoriali. L’importante è capire che la distribuzione non effettua il lavoro di vendita; distribuire è una cosa, vendere è un’altra. Libri Diffusi non fa promozione diretta nelle librerie; tuttavia organizziamo eventi letterari in tutta Italia, perché il sottoscritto ama tantissimo presentare libri di autori minori. Gestire e avere di supporto anche un’agenzia eventi aiuta molto.
Ho iniziato nel giugno del 2009 con la mia ex libreria e a oggi posso dire con molto orgoglio di aver superato i duecento eventi gestiti più o meno interamente da me.


4 – Quali sono i punti di criticità del lavoro per l’una o l’altra CE?
Le difficoltà sono spesso legate spesso a librerie, soprattutto quelle di catena, che non vogliono collaborare con piccoli editori, nonostante siano distribuiti regolarmente. Per alcuni Libri Diffusi non esiste nemmeno, quando invece è presente sul mercato dal settembre del 2011. Così il libro del piccolo editore rimane fuori dalla porta della libreria, nonostante basterebbe una telefonata o un’e-mail per farlo entrare senza difficoltà.

5 – Come vi approcciate con le librerie?
Solitamente è la libreria che cerca il distributore per avere una o più copie di un editore distribuito. Mi capita spesso di dover contattare punti vendita per chiedere la disponibilità a tenere delle copie in deposito di un/a determinato/a autore/trice di una casa editrice cliente; in quel caso l’approccio dev’essere basato sulla massima delicatezza e buona educazione. I colleghi librai (si, mi sento ancora libraio nonostante abbia chiuso il negozio il 31 luglio del 2011….uno dei giorni più tristi di tutta la mia vita) ricevono ogni giorno proposte di collaborazione e allora il segreto può essere farli sentire protagonisti del successo di un libro e soprattutto non dare per scontato che il conto deposito sia accettato. Le mie librerie fiduciarie ricevono le schede con le novità ma NESSUNA ha l’obbligo di acquisto, ne di tenere in deposito, anche in piccole quantità, il volume da me proposto. Io sono poco favorevole ai conto depositi ma posso capire come la pensano i librai, soprattutto in questo periodo.

6 – Facciamo un po’ di numeri. Qual è la percentuale di lavoro nella distribuzione delle major e delle piccole CE?
Non mi sento proprio di fornire stime esatte; cosa posso dire è che la differenza è abissale.
Libri Diffusi ha fatto il grande salto un anno e mezzo fa, quando ha iniziato a collaborare a pieno regime con il gruppo Emmelibri; i numeri sono cambiati di parecchio.

7 – Parlando delle piccole CE, che spesso lamentano problemi proprio con la distribuzione capillare in tutta Italia e trovano forme alternative per arrivare al lettore, voi cosa proponete per risolvere questo empasse?
Bella domanda!!! Io sostengo fermamente che il primissimo passo per la vendita di un libro di un piccolo editore, è il coinvolgimento a 360° dell’autore/trice stesso/a. Chi meglio di lui/lei conosce il proprio prodotto editoriale? Una volta che costui/ei capisce come vendere e soprattutto a chi vendere, questo agevola non poco il lavoro della casa editrice, che solo a quel punto può combinare una sinergia con la distribuzione e arrivare a vendere fino a cento copie in una settimana, che non è poco. Quello che ho raccontato, è successo. E’ importante conoscere bene il ruolo della distribuzione e non limitarsi a pensare che sia solo quella che vende. Le difficoltà nascono quando c’è poco dialogo tra noi e le case editrici. Io posso asserire convinto di avere un dialogo, più o meno continuo con tutte le mie case editrici clienti. Con qualcuna di queste mi sento di più, forse anche perché è nato un rapporto d’amicizia, ma la mia attenzione non manca davvero a nessuno. Altre difficoltà sono spesso legate al fatto che alcune agenzie hanno difficoltà a mandare una copia sola mentre Libri Diffusi non ha problemi di nessun tipo; essendo stato libraio cerco di agevolare le librerie il più possibile. Con questo non voglio assolutamente giudicare il lavoro di nessuno, soprattutto se con più esperienza di me. Sia con le case editrici evito di farmi mandare libri in deposito, anche per mancanza di spazio, sia con le librerie. Secondo me ’azione di marketing dev’essere mirata a una vendita quasi sicura, nel rispetto di ogni parte, anche per evitare di spendere soldi in spedizioni.

8 – Questa iniziativa è a sostegno della medio-piccola editoria, voi cosa potete dire grazie alla vostra esperienza nel settore, per spingere i lettori a scegliere un titolo di una piccola CE piuttosto che di una major?
Lotto da anni con tutte le mie forze perché la Microeditoria in Italia possa avere il successo che merita. Spesso nel piccolo editore si nasconde il grande talento che non può emergere, solo perché non conosciuto/a al grande pubblico e questa cosa non riesco a digerirla proprio.
E ne ho conosciuti davvero tanti in questi anni. Nella piccola editoria ho trovato e provato grandi emozioni, in una grande troppo spesso lo stereotipo.
Nel suo piccolo Libri Diffusi continua la sua lotta e non intende mollare il colpo…chi crede nel mio progetto, mi segua pure.
Grazie dell’intervista e scusate se a volte ho divagato un po’.


Grazie a te, Achille, a nome di tutta Magla l'isola del libro.

Nessun commento:

Posta un commento