sabato 29 novembre 2014

#iosostengolapiccolaeditoria - Appena nata ma piena di grinta letteraria: I DONI DELLE MUSE

Per l'iniziativa del blog Magla l'isola del libro a sostegno della piccola editoria oggi vi presentiamo la nuovissima casa editrice I DONI DELLE MUSE.




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I Doni delle Muse Edizioni raccoglie tutte le pubblicazioni dell’Associazione Culturale omonima. Si tratta di una realtà non a scopo di lucro con finalità divulgativa rivolta tanto agli adulti quanto ai bambini, mirata alla riscoperta della cultura tradizionale e popolare e alla valorizzazione della letteratura classica, medievale e rinascimentale.  Ampio spazio destiniamo anche alla narrativa fantastica e storica, oltre alla riduzione di testi classici per bambini con un programma di diffusione culturale rivolto a scuole e biblioteche. La nostra attività divulgativa include presentazioni, conferenze, letture e lezioni/concerto.
Trovate informazioni sul nostro lavoro di ricerca sulle arti performative antiche qui: idonidellemuse.wordpress.com
Buongiorno a tutti, oggi presentiamo I Doni delle Muse, Associazione Culturale di Milano, con numerosi collaboratori e associati, otto scrittori pubblicati (e numerosi autori di racconti) e un catalogo di quattordici opere.

  1. Magla: Da quanto tempo operate nell'editoria?
    I doni delle muse: Nel campo dell'editoria da pochi mesi, ma la pubblicazione di libri è stata l'inevitabile conseguenza di un lavoro di studio e ricerca iniziato dieci anni fa. La nostra Associazione opera da sempre nel campo della divulgazione del teatro, della musica e della letteratura con particolare attenzione al periodo compreso tra Antichità e Rinascimento.
  2. M: Su che tipo di pubblicazioni vi siete specializzati?
    I: Ci occupiamo principalmente di quattro settori: letteratura fantastica, narrativa storica, romanzi d'avventura e adattamenti per bambini e ragazzi di grandi classici dell'epica e della poesia. Per scelta selezioniamo solo testi che mantengano un legame con i nostri campi di studio.
  3. M: Qual è il vostro pubblico di lettori, a chi vi proponete?
    I: Cerchiamo di avvicinare ai temi da noi trattati il pubblico più vario, senza preclusioni, attraverso un intenso lavoro divulgativo sotto forma di conferenze/spettacolo e interventi nelle scuole.
  4. M: Quanto puntate sulle pubblicazioni cartacee e quanto invece sugli ebook?
    I: Per ora ci siamo occupati soltanto di pubblicazioni cartacee, ma per il 2015 faremo sicuramente uscire alcuni dei nostri titoli sotto forma di ebook. Escludiamo la possibilità di pubblicazioni esclusivamente digitali: data la natura della nostra Associazione privilegiamo i rapporti diretti con il pubblico rispetto a quelli virtuali.
  5. M: Quanti titoli sono previsti in catalogo per il 2015 e quanti ne ipotizzate per il 2016?
    I: Di sicuro pubblicheremo almeno altri quindici titoli per il 2015, nove dei quali sono già stati scelti. Ma non ci precludiamo nessuna possibilità. Il 2016 invece è ancora lontano. Vedremo.
  6. M: Quali sono i problemi che incontrate come piccola CE nel mondo editoriale? In che modo li arginate o li risolvete?
    I: Dobbiamo dire che in realtà non abbiamo trovato particolari ostacoli, anzi, da quando abbiamo iniziato sono state tantissime le persone che ci hanno aiutati, hanno pubblicizzato le nostre attività e ci hanno seguiti. Anche il numero di persone che ci sostengono, acquistando i nostri titoli e pubblicizzandoli, continua ad aumentare. Tenete però presente che noi siamo un'Associazione no profit, pertanto non abbiamo gli obiettivi di crescita economica che, giustamente, hanno tutte le aziende. Il nostro è un obiettivo puramente divulgativo e artistico: nella realizzazione di questo non possiamo che dichiararci soddisfatti.
  7. M: La grande distribuzione è uno dei problemi che affligge le piccole CE: nelle librerie trovano sempre più spazio titoli delle major e sempre meno posto è dedicato ai volumi proposti dalla piccola editoria, così come la disponibilità per incontri e presentazioni. Avete trovato idee alternative a ciò?
    I: Anche in questo caso, le nostre difficoltà sono poche. A noi interessa soprattutto incontrare di persona il pubblico e divulgare la nostra attività, più che essere presenti in tutte le librerie. Presentazioni e incontri non hanno mai rappresentato un problema: forse perché siamo attivi e conosciuti sul territorio nel campo della musica e del teatro da circa dieci anni, di solito librerie, biblioteche e altri contesti culturali accolgono con entusiasmo i nostri incontri/spettacolo, in cui spesso eseguiamo musica dal vivo.
  8. M: Ritenete che internet sia un buon veicolo per la vendita dei vostri volumi? Vendete tramite il vostro sito o siete presenti anche nei maggiori store on line?
    I: In realtà vendiamo soprattutto in forma diretta. In ogni caso, i nostri libri sono disponibili in tutti gli store online.

  9. M: Quali ambiti intendete sviluppare tramite i mezzi informatici? In che aspetto internet è una risorsa per voi?
    I: Internet è senza dubbio un ottimo strumento pubblicitario e ne riscontriamo la grande utilità soprattutto per creare progetti con nuovi autori.
  10. M: Pensate di sperimentare canali alternativi di vendita, oltre alle fiere e presentazioni?
    I: Abbiamo sperimentato di tutto, ma accettiamo suggerimenti! Di sicuro i concerti e gli spettacoli, così come i laboratori artistici nelle scuole, hanno sempre rappresentato un ottimo momento per la vendita dei libri.
  11. M: I social network in che modo possono essere una risorsa per una piccola CE che non arriva a una distribuzione capillare dei suoi prodotti?
    I: Sono ottimi strumenti pubblicitari, ma non sostituiscono il contatto diretto con i lettori
  12. M: Parliamo ora dei rapporti con gli altri attori del mondo editoriale. Partiamo dagli scrittori: con che criteri selezionate i vostri autori? Pubblicate anche esordienti? Com'è impostato il rapporto CE-autori?
    I: Innanzi tutto, preferiamo avere a che fare con autori consapevoli che i nostri criteri di selezione sono connessi a un'idea artistica molto precisa, che si può conoscere attraverso le nostre attività e le nostre pubblicazioni. Desideriamo autori seri, motivati, che abbiano voglia di lavorare, consapevoli del fatto che avere scritto un romanzo rappresenta solo l'inizio del lavoro vero: l'editing, le presentazioni e la promozione. Purtroppo è raro riscontrare questa consapevolezza negli esordienti, che tuttavia non escludiamo a priori (abbiamo già messo sotto contratto due ottime autrici).
    Essendo una realtà rigorosamente non a pagamento, l'autore deve essere consapevole che l'utente finale è il lettore, che paga per leggere un testo curato nei minimi dettagli: nelle nostre pubblicazioni in nessun modo la cura del testo deve essere intesa come un servizio editoriale rivolto all'autore. Il testo viene sottoposto a un editing rigorosissimo a più livelli, fatto a quattro mani, i cui dettagli vengono discussi prima ancora della proposta del contratto. D'altra parte riteniamo che se non si condividono gli stessi obiettivi non sussistano i presupposti per la pubblicazione.
  13. M: Che rapporto avete con i blog letterari o lit blog? Pensate che possano influenzare il mercato editoriale e condizionare le scelte dei lettori? E se sì, ciò può essere una risorsa?
    I: I blog letterari sono indispensabili per farsi conoscere ai lettori. Sicuramente, una recensione o un'intervista possono incuriosire e portare all'acquisto di un libro. Da non sottovalutare inoltre il fatto che potrebbero essere mezzi anche per fare interessare ottimi scrittori all'attività della casa editrice.
  14. M: Adesso veniamo a uno dei tasti dolenti: gli Editori a Pagamento (Eap), secondo voi quali sono le ragioni per questo fenomeno, sempre più dilagante? Vi hanno tolto fette di mercato o sono due segmenti differenti, che non interagiscono tra loro?
    I: Vi darò una risposta poco popolare, ma la ragione principale per cui esistono le case editrici a pagamento è l'approccio che molti autori hanno nei confronti del proprio lavoro: non come creazione artistica (che in quanto tale deve sempre presupporre un rapporto con il pubblico), ma come strumento di vanità. La vanity press non può essere definita editoria: è una scorciatoia in cui i soldi sostituiscono una valutazione obiettiva del lavoro svolto. Non si pubblica, si acquistano servizi.
    La pubblicazione nasce dall'incontro tra un editore, un autore e un terzo elemento imprescindibile: il lettore. Un incontro che presuppone una volontà di lavorare insieme per creare qualcosa di migliore rispetto al testo grezzo presentato dall'autore. Nella vanity press questo rapporto è depauperato del terzo elemento e la relazione si sviluppa esclusivamente tra editore (venditore) e autore (cliente finale).
    Il vero problema che la massiccia diffusione della vanity press ha portato con sé è che per tanti, troppi, pubblicare con una casa editrice free (ovvero con una casa editrice normale) significa semplicemente ricevere servizi gratuiti: vanity press gratuita. Inutile dirvi che noi scartiamo immediatamente questa tipologia di autori.
  15. M: E che giudizio date sul sempre più dilagante fenomeno dei Self? Ciò per voi è una risorsa o un ulteriore elemento di depauperamento dell'intero sistema editoriale?
    I: Dipende da come l'autore si approccia al self. Se affrontato in modo consapevole (il che implica anche un lavoro professionale sull'editing e la copertina) può essere una valida alternativa alla pubblicazione tradizionale.
  16. M: Come perseguite il difficile lavoro di CE onesta, che supporta i propri scrittori, spesso esordienti, senza chiedere nulla in cambio se non il loro talento? Cosa vi spinge a proseguire su questa filosofia, nonostante la profonda crisi che ha investito anche il mondo letterario?
    I: La crisi ha investito tutti i settori, non solo quello letterario, ma ci opponiamo alla tendenza generale che vede una maggiore povertà anche per quanto concerne la qualità artistica e i contenuti. Riteniamo che l'unica possibilità per un rapporto etico con i nostri autori e i nostri lettori consista nel lavorare al meglio delle nostre forze offrendo libri belli, appassionanti e curati, anche a dispetto della commercialità.
  17. M: Volete dire qualcosa ai vostri lettori?
    I: Speriamo di farvi innamorare dei nostri libri quanto li abbiamo amati noi, dal primo istante.
  18. M: E ai vostri scrittori?
    Se vi abbiamo scelti, è perché siete i migliori
Ringraziamo I doni delle muse per aver aderito all'iniziativa #iosostengolapiccolaeditoria 

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