venerdì 28 novembre 2014

#iosostengolapiccolaeditoria - Autore di successo resta fedele al piccolo editore che lo ha pubblicato. Intervista a NICOLA FIORIN



A sostegno della piccola editoria abbiamo deciso di intervistare alcuni autori, già ampiamente affermati nel mondo della letteratura.

E’ interessante, secondo noi, capire il punto di vista anche degli autori e in che modo possono consigliare il lavoro che svolgono le piccole case editrici. 


 
Vi presentiamo Nicola Fiorin autore di "Lentamente Muore", "Il migliore dei mondi possibili", "Il canto delle sirene". Quest'ultimo ha vinto il Premio letterario internazionale Eugenia Tantucci 2014.
Attualmente sotto contratto con la Edizioni Arpeggio Libero

Benvenuto Nicola, grazie per aver aderito alla nostra iniziativa e grazie per la disponibilità con cui ci hai concesso questa intervista! Andiamo subito ad iniziare...


Magla: Allo stato attuale quante sono le tue pubblicazioni?
Nicola Fiorin: Tre: Lentamente muore, Il migliore dei mondi possibili, Il canto delle sirene


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Magla: Che genere letterario affronti?  
Nicola Fiorin: Volendo per forza trovare un genere possiamo definirlo legal thriller, anche se credo che, oggi, i confini della narrativa di genere siano molto più labili e lascino posto ad un interessante meticciato. 

 
Magla: Quali sono i tuoi progetti futuri? 
Nicola Fiorin: Non ne ho idea! Ma non mi preoccupo, vivo improvvisando. 


Magla: Parliamo ora dei tuoi esordi, perché se è una grande soddisfazione affermarsi nel proprio lavoro, è anche vero che la strada per “arrivare” è dura e difficile e spesso i giovani autori e le autrici esordienti tendono a dimenticare quanta fatica c’è dietro al proprio successo. Ci puoi raccontare, quindi, qualcosa dei tuoi inizi?  
Nicola Fiorin: I miei esordi sono un po’ anomali. Quando ho compiuto nove anni mi sono fatto regalare una macchina da scrivere, Olivetti lettera 22, da allora non ho più tolto le mani dalla tastiera. Nel corso degli anni ho scritto diversi romanzi senza nessuna velleità di pubblicazione, mi bastava raccontare. Circa sei anni fa ho scritto i primi due romanzi di una trilogia di legal thriller e, dopo molte insistenze dei pochi che li avevano letti, ho cercato un editore. Più che altro ero curioso di capire se davvero quel manoscritto a lungo covato nella mente potesse essere davvero un libro. Gli inizi della mia ricerca non furono incoraggianti: in tutti i siti di settore si parlava di lunghi mesi di attesa per una risposta, quasi sempre negativa e questo per chi era stato fortunato ed aveva ottenuto una risposta. In realtà il primo editore che ho contattato mi ha pubblicato e lo ha fatto pochi mesi dopo aver ricevuto il mio manoscritto. Tutt’ora è il mio editore. In questo senso il mio esordio è stato anomalo. E fortunato.  


Magla: Con quale CE hai iniziato a pubblicare? 
Nicola Fiorin: Edizioni Arpeggio Libero, Lodi città della cui esistenza non ero nemmeno certo prima di incontrare il mio editore.  


Magla:  Quanto ti è servito il lavoro svolto con la tua piccola CE per arrivare al successo? Nicola Fiorin: Premesso che considero il successo un concetto molto vago perché dal mio punto di vista pubblicare è già un grande successo, quando si pubblica con una piccola casa editrice bisogna essere disposti a lavorare duro, con molta creatività e con poche risorse. Ogni nuovo lettore è una conquista che richiede disponibilità e sacrifici.


Magla: In che cosa cambia rispetto a una major?  
Nicola Fiorin: La disponibilità di risorse in primo luogo: una pubblicazione di una major è un prodotto industriale a tutti gli effetti, alla cui produzione lavorano in molti: dalla grafica, alla comunicazione, alla distribuzione, all’editing che è un lavoro importantissimo e non è la correzione di bozze come tanti pensano. Una piccola casa editrice non dispone di un simile apparato ed è per questo che dico che bisogna sopperire con la creatività. Nel mio caso poi, si è creata una comunità di lettori in cui sono presenti molte professionalità che si sono messe a disposizione gratuitamente per le mie pubblicazioni. Anche sotto questo profilo sono stato fortunato. 

 
Magla: Tu che hai entrambe le esperienze di pubblicazione, puoi dirci quali sono i punti di forza di una piccola CE e quali sono, invece, i punti deboli su cui dovrebbero lavorare? Nicola Fiorin: Il principale punto di forza sono i rapporti umani che, nel mondo dell’editoria main stream sono banditi perché ritenuti dannosi. Credo che non avrei alcuna creatività in un ambiente disumano. Bisogna migliorare, invece, la professionalità perché se è vero che piccolo è bello è altrettanto vero che una casa editrice deve sopravvivere sul mercato e che, quindi, necessità di attrezzarsi per poterlo fare al meglio. Lavorare perciò sulla comunicazione, distribuzione, marketing, grafica, editing, selezione testi. Le risorse sono limitate ma ci sono e le nuove tecnologie, da questo punto di vista, possono aiutare molto. Senza dimenticare che i primi a doversi rimboccare le maniche sono gli autori. 





 
Ringraziamo Nicola Fiorin perché ha scelto di sostenere questa iniziativa concedendo questa intervista

Un grande in bocca a lupo da tutto lo staff Magla!


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