venerdì 5 dicembre 2014

#iosostengolapiccolaeditoria: 10 domande a Luca Di Gialleonardo

A sostegno della piccola editoria abbiamo deciso di intervistare alcuni autori che hanno scelto di pubblicare con case editrici medio-piccole. 

Vorremmo capire il loro punto di vista e il modo di lavorare nel mondo editoriale, se davvero questo è uno dei punti positivi della piccola editoria.

Vi presentiamo Luca Di Gialleonardo autore di vari titoli per la Delos Books.




Magla: Ciao Luca, benvenuto e grazie per la disponibilità con cui hai aderito all’inizziativa e a concederci questa intervista!
Di Gialleonardo:Grazie a voi!

Magla:Allo stato attuale quante sono le tue pubblicazioni?
Di Gialleonardo: Ho pubblicato nel 2009 un romanzo breve per ragazzi, “La Dama Bianca”, nella collana Storie di Draghi, Maghi e Guerrieri della Delos Books. Di recente, con la Delos Digital (costola della Delos Books) ho pubblicato “Big Ed”, una biografia romanza di Ed Kemper, un efferato serial killer che ha insanguinato la California negli anni ’70. Da qualche giorno è disponibile il romanzo fantasy “La Fratellanza della Daga”. A dicembre sarà pubblicato “Direttiva Shäfer”, ancora dalla Delos Digital, un mio romanzo di fantascienza arrivato finalista al Premio Urania e al Premio Odissea.
A questi romanzi si aggiungono diversi racconti usciti su riviste, antologie, o pubblicati in ebook.

Magla: Che genere letterario affronti?
Di Gialleonardo: Credo di aver affrontato più o meno tutti i generi letterari, almeno con un racconto breve. Ho iniziato con il Fantasy, genere che ho sempre amato fin da bambino. Più avanti ho provato anche con la fantascienza per poi passare al giallo/thriller, genere in cui ho avuto qualche buon risultato (sono arrivato finalista al Premio Tedeschi).

Magla: Quali sono i tuoi progetti futuri?
Di Gialleonardo: Puntare ancora di più sul genere giallo e storico, che sono quelli che al momento mi ispirano di più. Ma non ho intenzione di abbandonare il fantasy e la fantascienza. “La Fratellanza della Daga” e “Direttiva Shäfer” sono romanzi che hanno già uno o più seguiti nella mia testa. Per non parlare di una corposa trilogia fantasy che ho scritto tanti anni fa e che sogno da sempre di pubblicare.


Magla: Come sei arrivato a pubblicare con la Delos? Qual è stato il tuo percorso di scrittore?
Di Gialleonardo: Scrivevo già da qualche anno, anche se solo a livello personale, quando seppi della nascita della Writers Magazine Italia. Ho iniziato a leggere la rivista e a frequentare il loro splendido forum, dove ho conosciuto Franco Forte e tanti altri scrittori in erba come me. Sono riuscito a pubblicare un piccolo racconto sul numero tre della rivista e ho partecipato attivamente a tutte le iniziative sul forum. Quando è partita la collana Storie di Draghi, Maghi e Guerrieri, ho proposto un mio romanzo breve, “La Dama Bianca”, scritto secondo le richieste dell’editore. È andata bene e il mio romanzo è uscito nel 2009. La pubblicazione è arrivata perché non mi sono limitato a mandare quello che avevo scritto (e prima di quel romanzo ne avevo già altri che riposavano nel cassetto), ma ho prima letto quello che era già uscito nella stessa collana e ho seguito le indicazioni che la Delos aveva dato sui testi che cercavano. La collana aveva caratteristiche ben definite ed era necessario seguirle, per approdare alla pubblicazione. Molti giovani autori pensano che la propria arte non debba sottostare ad alcun paletto, che debba essere libera di esprimersi. Io credo che uno scrittore debba essere ANCHE un bravo artigiano, che sappia controllare la propria vena artistica e capire tramite l’editore quello che il pubblico vuole. Certo, bisogna dar fiducia all’editore, per questo bisogna conoscerlo, prima di inviare il proprio materiale.

Magla: Qual è l’aspetto migliore nel lavorare avendo il supporto di una piccola CE?
Di Gialleonardo: L’aspetto migliore è che hai tutta l’attenzione di cui hai bisogno, fondamentale quando sei ancora alle prime pubblicazioni. C’è un rapporto più stretto e collaborativo, ma comunque professionale, e un interesse naturale verso le nuove leve: tanti piccoli editori sono diventati grandi grazie alla scoperta di un nuovo creatore di best-seller.



Magla: Cosa puoi raccontarci del tuo rapporto con la tua CE?
Di Gialleonardo: La Delos è una casa editrice che offre grandi possibilità agli scrittori emergenti, ma giustamente pretende qualità e impegno. Si tratta di una palestra che non si limita a cercare buoni autori, ma li forma, li aiuta a crescere, a scoprire i punti di forza, ma soprattutto quelli deboli. È questo uno degli elementi che mi ha fatto entrare in sintonia con la Delos. Non è un caso se autori che sono cresciuti nella loro palestra oggi stanno mietendo successi importanti. Con la Delos ho capito la differenza tra scrivere e basta e scrivere in modo professionale. Ho pubblicato con loro il mio primo racconto tanti anni fa e da allora ho iniziato a non scrivere più solo per me stesso. Da allora la Delos mi ha dato fiducia in innumerevoli occasioni e sono lieto di collaborare con la Writers Magazine curando una rubrica dedicata alla tecnologia come supporto alla scrittura.

Magla: Qual è, secondo te, il punto di forza della piccola editoria e qual è, invece, il punto debole, quello che non permette loro una maggiore crescita?
Di Gialleonardo: Dei punti di forza abbiamo parlato. Il grande editore ha forse meno tempo e meno spazio da dedicare a un autore sconosciuto, avendo in squadra scrittori affermati, mentre il piccolo editore ha sempre tutto l’interesse a fare scounting e ha modo di valorizzare al meglio e far crescere anche giovani con alte potenzialità. I punti deboli sono figli dei punti di forza: i piccoli trovano meno visibilità tra i grandi. Le librerie espongono maggiormente i nomi forti. Dato lo spazio limitato spingono quello che fa guadagnare di più. La tecnologia ci sta aiutando, anche se ancora in parte. Una libreria on line non ha problemi di spazio fisico, ma comunque offre la maggiore visibilità con gli stessi criteri delle librerie fisiche. Il mercato dell’ebook ha aiutato il settore riducendo i costi di stampa e di magazzino, spesso pesantissimi per un piccolo editore. Tuttavia rimane tutta l’attività di preparazione di un libro che comunque resta viva e costosa. E non dimentichiamo che, per quanto in crescita, il mercato dell’ebook non tira ancora come quello cartaceo. Conosco molte persone che ancora hanno diffidenza verso questa forma di fruizione.

Magla: Perché un autore dovrebbe affidarsi a una piccola CE anziché, ad esempio, auto pubblicarsi come self?
Di Gialleonardo: Non ho nulla contro il self publishing, ma per quanto riguarda me stesso ho scelto di passare comunque da un editore. Se avessi pubblicato da solo (e ci ho pensato, certo), non avrei avuto la stessa soddisfazione, perché nessuno avrebbe dimostrato fiducia nei miei confronti investendo del denaro per pubblicarmi. Se avessi pubblicato da solo, non avrei avuto nessun professionista che mi avrebbe aiutato a migliorare il mio testo. Certo, alla fine è il pubblico a decidere se un testo merita o meno, non l’editore, e ci sono diversi casi di autori self che hanno avuto un grande e meritato successo. Ma la stragrande maggioranza dei testi self presentano grandi problemi non solo a livello di trama, ma anche e soprattutto di tecnica.

Magla: Un messaggio per i lettori…
Di Gialleonardo: Spero che le mie storie possano offrirvi momenti di svago e piacevoli emozioni. Io ne ho provate tante, scrivendo, e il mio desiderio più grande è che anche voi possiate gustarne almeno un po’ tra le pagine dei miei libri.


Magla:Uno ai tuoi colleghi scrittori che faticano a trovare un editore…
Di Gialleonardo: Non mollate e continuate a studiare. La scrittura non si improvvisa. Così come non potete prendere un violino e iniziare a suonarlo come si deve, per scrivere è necessario esercitarsi, lavorare e studiare tanto. Inutile consigliarvi di leggere leggere leggere, se non lo state già facendo è meglio che cerchiate altre aspirazioni. Non scrivete solo per voi stessi, ma cercate luoghi in cui possiate condividere quello che avete prodotto e dove possiate lavorare e confrontarvi. Non cercate i giudizi di amici, fidanzati e parenti, non saranno mai sinceri e comunque saranno difficilmente professionali. Non disperatevi, invece, se un giudizio professionale stronca il vostro lavoro, anche se a quel romanzo avete dedicato tanto sudore e tanto tempo. Quasi mai la prima cosa che scriverete sarà davvero valida, ma voi scrivetela lo stesso, perché vi aiuterà a scrivere meglio quello che verrà dopo. E forse, dopo tanti anni, tornerete a riprendere quel primo scritto, così acerbo, ma così importante per voi, e avrete gli strumenti per dargli la giusta forma. Attenzione a cercare bene l’editore: contattatene di meno, ma contattate solo quelli che davvero potrebbero essere interessati a voi e fatelo come loro vogliono che lo facciate. Dimostrate prima di tutto di essere seri e professionali, vedrete che la probabilità di essere notati aumenterà a dismisura.
Ok, la pianto qui! :-) Grazie a tutti!


Ringraziamo Luca Di Gialleonardo perché ha scelto di sostenere questa iniziativa offrendo in omaggio un suo libro!


Ancora grazie per la disponibilità e un grande in bocca a lupo da tutto lo staff Magla


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