martedì 13 ottobre 2015

[Focus] - Una statua per Emilio Salgari



La posa del monumento a Emilio Salgari, la cui realizzazione l’associazione Fantàsia ha affidato all’artista Sergio Pasetto, è ormai imminente. Ma come è nata l’idea e come si è sviluppata?


la statua di Salgari opera dello scultore Sergio Pasetto

L’inaugurazione si è tenuta venerdì 16 settembre all’ingresso della Biblioteca Civica di Verona, alla presenza del Sindaco Flavio Tosi.

L’eco della tragica morte dello scrittore Emilio Salgari avvenuta il 25 aprile 1911, amplificata dalle modalità del gesto estremo e dall’infelice condizione familiare dell’autore, gettò nello sconcerto le folte schiere di lettori che tanto lo amavano in tutta la penisola.
Subito si scatenarono raccolte di fondi e catene di solidarietà in favore della famiglia. Quello stesso anno ci fu chi invocò la fusione di un monumento intitolato al maestro dell’avventura italiana. Da allora, periodicamente, si è da più parti accarezzato il sogno di dotare la città natale di Salgari di una statua in suo onore, ma nessuno, nemmeno tra i numerosi circoli di appassionati e seguaci contemporanei, riuscì mai a realizzare l’impresa e nemmeno a tentarla.
Ci volevano due amici al bar.

L’avventura del monumento a Salgari nasce in un tardo pomeriggio del 2012, in un bar affacciato su via XXIV maggio, a Verona.
Due amici, Enrico Boni, ingegnere, ed Emanuele Delmiglio, editore, sorseggiavano due Custoza freschi chiacchierando amabilmente di scrittura e letture, soprattutto di genere fantastico e avventuroso, quando il discorse cadde (sarebbe meglio dire tornò) sulla figura di Emilio Salgari.
Nessuno è profeta in patria, constatarono amaramente i due amici, meravigliandosi del fatto che nessuno avesse mai intrapreso le azioni necessarie alla posa di un monumento in città, gesto pur tanto desiderato.
Certo, le difficoltà di una simile impresa si prospettavano tante, (non immaginavano nemmeno quante), ma i due amici gettarono il cuore oltre l’ostacolo e convennero che si doveva salpare per l’avventura.
Decisero così di fondare un’associazione, “Fantàsia” dal nome di una rivista ottocentesca, con lo scopo, non solo di dotare la città di un ricordo monumentale dello scrittore, ma di promuovere attività volte a rendere Verona, già intitolata all’amore, alla poesia e alla lirica, “città della fantasia e dell’avventura”.
Per prima cosa occorreva formare una squadra.
Boni pensò a due amici, l’architetto Paolo Richelli e il designer Armando Pisani. Delmiglio raccontò dell’iniziativa allo studioso salgariano Claudio Gallo, che all’epoca aveva una scrivania fissa presso la sede dell’editrice che ha pubblicato per tre anni la rivista salgariana Ilcorsaronero, diretta dallo stesso Gallo.
Già alle prime riunioni si affrontarono i passi necessari per raggiungere i tanti obbiettivi, primo tra tutti l’ambiziosa realizzazione statuaria.
Uno dei primi interrogativi a cui dare risposta fu a chi affidare la realizzazione dell’opera.
Inizialmente i componenti pensarono ad un pubblico concorso per selezionare l’artista più idoneo, poi accadde un altro degli incontri segnati dalla sorte. Un giorno, nella sede di Stradone Arcidiacono Pacifico della Delmiglio Editore fece capolino Sergio Pasetto, noto scultore veronese, autore di numerose opere esposte in città. Come capitava di tanto in tanto, Pasetto, amico di Delmiglio dai tempi della prima intervista sulla collana Excellence Book e membro di Excellence Club, passò da Delmiglio per un saluto e fu in quell’occasione che l’editore raccontò all’amico del progetto di Fantàsia.
Pasetto, uomo d’azione qual è, fu subito colpito dall’iniziativa. Lì per lì non disse nulla, ma qualche giorno più tardi tornò da Delmiglio con uno schizzo e una proposta: se Fantàsia avesse accettato, Pasetto si sarebbe impegnato a realizzare la statua a Salgari senza nulla pretendere per la propria creazione artistica. Lo schizzo rappresentava una prima idea che il vulcanico scultore aveva già prodotto.
Delmiglio raccontò quali erano le sue idee in proposito e Pasetto recepì all’istante gli input che gli venivano forniti.
In breve, l’editore presentò lo scultore al resto della squadra che accolse Pasetto con stima e affetto, convenendo che la proposta avrebbe accelerato notevolmente i tempi e discutendo delle idee di partenza.
Il primo bozzetto in creta della forma originale del monumento fu pronto in poco tempo e così si giunse ad un nuovo stadio: il modello approdò in Comune che accolse con gioia l’iniziativa di Fantàsia ma giudicò la prima ipotesi non percorribile per il volume e le dimensioni. Occorreva una statua diversa.
Nelle successive riunioni di Fantàsia si affrontarono i diversi aspetti del nuovo approccio alla scultura come suggerito dall’amministrazione.
Pisani abbozzò qualche schizzo e un rendering nella prima location proposta, ovvero Porta Borsari, in seguito abbandonata perché ritenuta poco idonea dalla Soprintendenza.
Paolo Richelli iniziò a lavorare sul progetto di eventuale urbanizzazione della statua, mentre Gallo forniva preziosi consigli storici allo scultore.
Si voleva un Salgari giovane, veronese, pieno di vita, lontano dallo spento scrittore torinese il cui suicidio aveva gettato un cono d’ombra sulla sua intera esistenza.
Tra una discussione su “paglietta o bombetta”, un incontro in Comune e un ritrovo conviviale, si arrivò per tentativi a una nuova versione della statua, molto vicina all’odierna.
Il seguito è noto: l’amministrazione approvò la nuova forma, venne preparato un progetto per l’installazione nella nuova location suggerita, ovvero all’entrata della Biblioteca Civica di Verona, e partì l’iter di autorizzazione da parte della Soprintendenza e di una nuova commissione comunale atta a vagliare l’idoneità di statue e interventi nel territorio urbano.
I lavori di preparazione fervevano presso la Fonderia Folla di Dossobuono sotto l’attenta direzione di Sergio Pasetto. Il Sindaco Flavio Tosi, invitato dall’associazione, mostrò subito grande entusiasmo per l’iniziativa visitando più volte la fonderia.
Nel frattempo, come accade purtroppo nel corso della vita umana, vi furono alcune defezioni dal nucleo originale di Fantàsia: Pisani e Gallo decisero infatti di abbandonare l’avventura.
Fortunatamente, come accade ad un corpo sano e vigoroso nella fase di crescita, la scomparsa di alcune cellule è seguita dalla nascita di altre, in numero maggiore. Nel percorso si aggiunsero infatti tre nuovi membri: Beppe Giuliano, Alessandro Pigozzi e Francesco Girondini.
La rinnovata compagine di Fantàsia affrontò compatta le ultime difficoltà, fino ad arrivare alla posa del monumento prevista per venerdì 16 ottobre 2015 alle 16.
Restano alcuni nodi da sciogliere, specie relativamente alla sponsorizzazione della fusione, ma si è palesato l’interesse di importanti attori cittadini a proposito.
Dopo venerdì 16, la statua a Salgari finalmente ci sarà. Fantàsia ha raggiunto l’obiettivo, non un traguardo finale, ma il felice epilogo del primo capitolo di un lungo romanzo che vedrà l’associazione attiva nella promozione di Verona città della fantasia e dell’avventura.
Dopo la posa, il monumento apparterrà ai cittadini veronesi e agli appassionati di tutto il mondo.
I ringraziamenti più sentiti dell’associazione Fantàsia e, crediamo, della città di Verona, vanno al Sindaco Flavio Tosi e all’Amministrazione Comunale di Verona, alla fonderia Folla che ha provveduto alla fusione con maestria e soprattutto all’artista Sergio Pasetto che ha saputo interpretare e tradurre nella realtà lo spirito salgariano.
Ora è auspicabile che alla promozione e al sostegno del monumento collaborino altre associazioni, altri enti e altri benefattori che condividono lo scopo di Fantàsia e l’amore per il nostro grande concittadino.

Il bozzetto in creta della prima idea per il monumento

simulazione della prima ipotesi nella prima location suggerita
 
 rendering della collocazione definitiva della statua all’entrata della Biblioteca Civica di Verona

il gruppo originale dell’associazione promotrice, Fantàsia, con il Sindaco Flavio Tosi e lo scultore durante una visita in fonderia. Da sinistra: Enrico Boni, Presidente dell’associazione, il Sindaco Flavio Tosi, lo scultore Sergio Pasetto, Emanuele Delmiglio, Armando Pisani e Claudio Gallo.

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